La Commissione Europea lo scorso 25 aprile ha proposto nuove norme di diritto societario per rendere più agevoli le procedure per le società che intendono trasferirsi, fondersi o scindersi all’interno del mercato unico.
Attualmente le norme nazionali differiscono notevolmente tra gli Stati membri o impongono ostacoli amministrativi eccessivi. Ciò dissuade le imprese dalla ricerca di nuove opportunità per paura di un’eccessiva complessità burocratica e garantisce una protezione inadeguata degli interessi dei lavoratori, dei creditori e degli azionisti di minoranza in caso di trasferimento delle imprese.
La proposta stabilisce procedure comuni a livello UE per consentire alle imprese di spostarsi da un paese dell’UE a un altro, fondersi o scindersi in due o più nuove entità a livello transfrontaliero. Le imprese avranno la possibilità di trasferire la loro sede da uno Stato membro a un altro seguendo una procedura semplificata. Le nuove norme in materia di conversioni e scissioni transfrontaliere comprenderanno inoltre misure specifiche per aiutare le autorità nazionali a contrastare gli abusi. I trasferimenti di questo tipo comprenderanno efficaci garanzie contro pratiche abusive finalizzate ad aggirare la normativa fiscale, minare i diritti dei lavoratori o compromettere gli interessi dei creditori o degli azionisti di minoranza.
Le nuove norme sono parte integrante del lavoro della Commissione finalizzato a rendere più equo il mercato unico. Le proposte in questione integrano le recenti iniziative volte alla lotta all’evasione e alla frode fiscali, come pure la proposta della Commissione relativa a un’Autorità europea del lavoro. Allo stesso tempo le nuove norme consentiranno alle imprese di trasferirsi o riorganizzarsi, senza inutili complicazioni giuridiche e a costi inferiori, in tutto il mercato unico. La Commissione stima che le imprese risparmieranno circa 12.000-19.000 euro per operazione, per un totale di 176-280 milioni di euro su cinque anni.
Grazie alle nuove norme le imprese potranno effettuare online in tutti gli Stati membri le procedure di registrazione, apertura di nuove filiali o trasferimento di documenti al registro delle imprese. La digitalizzazione rende il processo di creazione di un’impresa più efficiente e meno costoso:
- per la registrazione online ci vuole, in media, la metà del tempo e la procedura può essere fino a tre volte meno costosa rispetto a quella tradizionale su supporto cartaceo;
- si stima che, con le nuove norme, le imprese dell’UE risparmieranno circa 42-84 milioni di euro l’anno per la registrazione e la presentazione di documenti online;
- grazie al principio “una tantum”, non sarà più necessario presentare più volte le stesse informazioni ad autorità diverse nel ciclo di vita un’impresa;
- maggiori informazioni sulle imprese saranno messe a disposizione di tutti i portatori di interessi a titolo gratuito nei registri delle imprese.
Fonte: Commissione Europea
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