La Regione Emilia-Romagna stanza 23,7 milioni di euro di plafond iniziale, per migliorare l’efficienza energetica nelle imprese e favorire lo sviluppo di fonti rinnovabili.
Dal 14 aprile 2014 è stata riaperta la possibilità di presentare domanda al fondo rotativo di finanza agevolata per la green economy, a valere sull’Asse 3 del Programma Fesr 2007-2013. Si confermano le importanti novità per le imprese interessate ad investire, contenute nella delibera regionale n. 1742 del 25 novembre 2013.
Sono ammessi alle agevolazioni gli investimenti delle imprese destinati a migliorare l’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili attraverso la produzione o l’autoconsumo, nonché l’utilizzo di tecnologie che consentano la riduzione dei consumi energetici da fonti tradizionali. Scopo ulteriore del fondo è promuovere la nascita di nuove imprese operanti nel campo della green economy, incentivare gli investimenti immateriali volti all’efficienza energetica dei processi o a ridurre il costo energetico incorporato nei prodotti.
Riguardo all’entità e alla durata dei finanziamenti, il fondo concede finanziamenti agevolati con provvista mista, della durata massima estesa a 7 anni – dai precedenti 4 anni – nella misura minima di 20mila euro e nella misura massima di 1 milione di euro per progetto (soglie fissate, in precedenza, rispettivamente a 75mila e 300mila euro). Il 40% del totale del finanziamento sarà tramite risorse pubbliche Por Fesr, il restante 60% tramite risorse di provvista privata messe a disposizione dagli istituti di credito. Sono ammissibili le spese sostenute – fa fede la data indicata in fattura – a partire dal 1° gennaio 2013.
Possono fare ricorso al fondo le piccole e medie imprese (PMI) operanti – in base alla classificazione delle attività economiche Ateco 2007 – nei settori dell’industria, dell’artigianato e dei servizi alla persona e aventi localizzazione produttiva in Emilia-Romagna. Diversi gli istituti di credito convenzionati con il fondo: tutte le Banche di Credito cooperativo dell’ Emilia-Romagna, la Banca Popolare dell’ Emilia-Romagna, il Banco Popolare (che comprende l’ex Banco di San Geminiano e San Prospero e l’ex Banca Popolare di Lodi) e la Banca Popolare di Ravenna.
Nelle prime tre call del fondo, sono 123 le domande presentate dalle imprese, che attiveranno investimenti per 37 milioni di euro, di cui 15 milioni a carico del fondo. Riguardo alla tipologia di investimenti, la quota maggioritaria in valore riguarda la realizzazione di impianti o trattamento di biomassa (11,4 milioni), seguiti dagli impianti fotovoltaici (10,3 milioni di euro). In termini numerici, circa un quarto dei progetti insiste sul capitolo “efficientamento energetico dell’industria”, mentre poco più del 28% riguarda la realizzazione di impianti fotovoltaici, seguiti, con il 17%, da interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Nel loro complesso, i progetti già presentati consentiranno di risparmiare, ogni anno, 13.727 di Tep (Tonnellate Equivalenti di Petrolio), pari a 43.564 tonnellate in meno di anidride carbonica immesse in atmosfera.
Informazioni sul fondo e modalità di presentazione della domanda sul sito: www.fondoenergia.eu
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