SMART E START ITALIA
Cosa è
Il decreto ministeriale 24 settembre 2014 riordina gli incentivi denominati Smart e Start (di cui ai decreti ministeriali 6 marzo 2013 e 30 ottobre 2013), finalizzati a sostenere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative sull’intero territorio nazionale. L’obiettivo del Nuovo Smart e Start è quello di promuovere, su tutto il territorio nazionale, le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.
A chi serve
Gli incentivi sono destinati alle start-up innovative:
- costituite da non più di 48 mesi dalla data di presentazione della domanda di agevolazione;
- di piccola dimensione, ai sensi di quanto previsto all’allegato 1 del Regolamento di esenzione;
- con sede legale e operativa ubicata su tutto il territorio nazionale.
Le imprese non residenti sul territorio italiano devono dimostrare, alla data di richiesta della prima erogazione dell’incentivo, sia l’iscrizione nell’apposita sezione speciale del Registro delle imprese che la disponibilità di almeno una sede operativa sul territorio italiano.
Inoltre, le agevolazioni possono essere richieste anche da persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa, compresi i cittadini stranieri in possesso del visto start-up, purché l’impresa sia formalmente costituita e iscritta nella sezione speciale del Registro delle imprese entro sessanta giorni dalla ricezione della comunicazione di ammissione ai benefici e faccia pervenire la relativa documentazione entro novanta giorni dalla ricezione della comunicazione stessa.
Cosa permette di fare
Sono agevolabili i programmi di investimento riguardanti la produzione di beni ed erogazione di servizi, che:
- si caratterizzano per il forte contenuto tecnologico e innovativo, e/o
- si qualificano come prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale; e/o
- si basano sulla valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).
Relativamente alla lettera a), sono ammissibili alle agevolazioni i piani d’impresa che:
- prevedano l’adozione di soluzioni tecniche, organizzative e/o produttive nuove rispetto al mercato di riferimento dell’impresa proponente, anche in chiave di riduzione dell’impatto ambientale, oppure
- siano funzionali all’ampliamento del target di utenza del prodotto-servizio offerto, rispetto al bacino attualmente raggiunto dagli altri operatori attivi nel medesimo mercato di riferimento e/o nel medesimo settore, oppure
- prevedano lo sviluppo e la vendita di prodotti-servizi innovativi o migliorativi rispetto ai bisogni dei clienti e/o destinati ad intercettare nuovi bisogni e/o rivolti a innovative combinazioni prodotto-servizio/mercato, oppure
- propongano l’adozione di modelli di business orientati all’innovazione sociale, anche attraverso l’offerta di prodotti-servizi volti ad intercettare bisogni sociali o ambientali.
Per quanto riguarda la lettera b), sono ammissibili alle agevolazioni i piani d’impresa orientati a sviluppare e/o produrre servizi/prodotti digitali, ovvero adottare tecnologie digitali come elemento abilitante di nuovi processi e/o modelli di business con conseguente miglioramento dell’efficienza gestionale, organizzativa e/o produttiva.
Infine, relativamente alla lettera c) sono ammissibili alle agevolazioni i piani d’impresa orientati alla valorizzazione economica:
- degli esiti di progetti/studi/ricerche brevettati, oppure che risultino da un progetto/studio/ricerca, effettuati da soggetti (pubblici o privati) in possesso di titoli e/o qualifiche idonei. In particolare, in assenza di risultati brevettati, dovrà darsi evidenza che si tratti di risultati di attività di analisi e/o di lavori sperimentali e/o di indagini pianificate, miranti ad acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, e che tali attività siano state svolte da soggetti normalmente operanti nel ”sistema della ricerca” (università, centri di ricerca, funzioni R&D di aziende, ricercatori operanti in dette organizzazioni). I risultati delle attività di analisi, dei lavori sperimentali, delle indagini pianificate e/o di invenzioni brevettate, devono essere legittimamente sfruttabili, per titolarità o in virtù di accordi, da parte del soggetto proponente;
- del know-how e/o delle conoscenze tecniche, scientifiche e tecnologiche, maturate dai componenti della compagine nell’ambito del “sistema della ricerca” così come sopra definito, opportunamente documentati e dimostrabili.
N.B. Sono escluse le attività di produzione primaria dei prodotti agricoli.
Cosa finanzia
Sono ammissibili i progetti che prevedono programmi di spesa, di importo compreso tra 100 mila e 1,5 milioni di euro, per acquistare beni di investimento e/o per acquisire servizi necessari alla gestione.
Tra le principali voci di spesa ammissibili:
- impianti, macchinari e attrezzature tecnologiche; componenti HW e SW; brevetti, licenze, know-how; consulenze specialistiche tecnologiche (spese per investimenti)
- personale dipendente e collaboratori; licenze e diritti per titoli di proprietà industriale; servizi di accelerazione; canoni di leasing; interessi su finanziamenti esterni (spese di gestione).
Le spese devono essere sostenute dopo la presentazione della domanda ed entro i 2 anni successivi alla stipula del contratto di finanziamento.
Quanto finanzia
Le agevolazioni finanziarie consistono in un mutuo senza interessi, il cui valore può arrivare fino al 70% delle spese ammissibili (max € 1.050.000).
Il valore del mutuo può arrivare all’80% delle spese ammissibili, se la start-up ha una compagine interamente costituita da giovani e/o donne o se tra i soci è presente un dottore di ricerca che rientra dall’estero (max € 1.200.000).
Le start-up localizzate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel territorio del Cratere Sismico Aquilano restituiscono solo l’80% del mutuo agevolato ricevuto.
Le start-up costituite da meno di 12 mesi beneficiano di servizi di tutoring tecnico-gestionale, ossia servizi specialistici erogati anche con modalità innovative, che possono includere scambi con realtà internazionali.
Il valore dei servizi di tutoring è pari a € 15.000 per le regioni del Mezzogiorno e a € 7.500 per il centro Nord.
In quanto tempo
I finanziamenti agevolati hanno una durata massima di 8 anni, sono regolati a “tasso 0” e sono rimborsati, secondo un piano di ammortamento a rate semestrali costanti posticipate, scadenti il 31 maggio e il 30 novembre di ogni anno, dopo 12 mesi a decorrere dall’erogazione dell’ultima quota dell’agevolazione, e comunque dopo 48 mesi dalla stipula del contratto di finanziamento. Inoltre, i finanziamenti non sono assistiti da forme di garanzia, fermo restando che i crediti nascenti dalla ripetizione delle agevolazioni erogate sono, comunque, assistiti da privilegio ai sensi dell’articolo 24,comma 33, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.
Cosa bisogna fare
Le domande di agevolazione, corredate dei piani di impresa, possono essere presentate a partire dal giorno 16 febbraio 2015 ore 12.00, esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito internet www.smartstart.invitalia.it secondo gli schemi che il soggetto gestore indicherà sul portale almeno 10 giorni prima dell’apertura dell’avviso.
L’esaurimento delle risorse e la chiusura dello sportello verranno comunicati dal Ministero mediante avviso a firma del Direttore generale della Dg per l’incentivazione alle imprese pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Presenta la domanda
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La documentazione
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