Un team di scienziati e ingegneri di Harvard ha presentato un nuovo prototipo di batteria con elettrolita organico che potrebbe trasformare radicalmente il modo in cui viene immagazzinata l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili. Tali sistemi risulterebbero di gran lunga più economici e affidabili tra i sistemi di accumulo di energia elettrica attualmente esistenti. Le batterie a flusso sviluppate dal team inglese utilizzano un elettrolita metal-free che di fatto si basa sulla elettrochimica di composti naturalmente abbondanti, poco costosi e costituiti da molecole organiche (a base di carbonio) di piccole dimensioni chiamati chinoni, che sono simili alle molecole che accumulano immagazzinare energia nelle piante e negli animali. Grazie ad un potente tool di modellazione sono state analizzate circa 10000 molecole prima di identificare quella più adatta allo scopo. I chinoni sono disciolti in acqua il che conferisce un’intrinseca sicurezza del sistema ovvero minimizza il rischio di incendi . I chinoni sono abbondanti nel petrolio greggio e nelle piante verdi. La molecola utilizzata in questa prima release è quasi identica a quella trovata nel rabarbaro. Per i più curiosi il rabarbaro è una pianta erbacea perenne, rizomatosa, e diffusa spontaneamente in Europa e Asia.
Ciò che rende le molecole di sintesi estremamente efficacie è il fatto che esse possono fungere da catalizzatore elettrochimico, proprio come il platino, ma sono molto più economiche. I composti organici presenti nel rabarbaro, sono stati utilizzati in batterie prive di metalli, sfruttando l’elettrochimica delle molecole. Poichè queste nuove batterie non contengono, materiali costosi, accumulare un kWh costa meno di 25 euro. Considerando che per accumulare lo stesso quantitativo di energia con un tipico dispositivo di accumulo dell’energia costa approssimativamente circa 500 €, questa nuova invenzione potrebbe essere benissimo la cura dalla “dipendenza” dei combustibili fossili . Questo è ancora più lampante se diamo uno sguardo alle stime effettuate dal Dipartimento dell’Energia. Secondo gli esperti dei sistemi di accumulo energetico per sfruttare appieno ed in modo competitivo l’energia prodotta da fonti rinnovabili (eolico e solare), l’accumulo di un kWh dovrebbe costare non più di 75 €.
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