In data 20 gennaio 2014 ha avuto termine la fase di consultazione pubblica per i cittadini pugliesi, per dare il proprio contributo sul bando “Aiuti a sostegno dei Cluster Tecnologici Regionali”. L’intervento mette a disposizione 36 milioni di euro per stimolare le imprese e gli organismi di ricerca a lavorare insieme, per affrontare e risolvere una o più sfide sociali, dando vita a Cluster tecnologici regionali.
Il bando Aiuti a sostegno dei Cluster Tecnologici Regionali rientra nel percorso di SmartPuglia 2020 avviato in vista del prossimo ciclo di programmazione, per il potenziamento progressivo di un uso intelligente, inclusivo e sostenibile delle tecnologie e della ricerca alle sfide sociali di Horizon 2020 .
La finalità della consultazione pubblica, e del bando che ne conseguirà, è quella di creare Cluster Tecnologici, che possano dare risposte concrete al soddisfacimento dei fabbisogni regionali di innovazione connessi alle cinque sfide sociali di Horizon 2020 (Città e territori sostenibili, Salute, benessere e dinamiche socio-culturali, Energia sostenibile, Industria creativa e sviluppo culturale, Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile).
La Regione Puglia, con il bando Cluster Tecnologici Regionali, incentiverà la realizzazione di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale realizzati congiuntamente da imprese e organismi di ricerca.
In particolare, le proposte dovranno essere focalizzate su Tecnologie Chiave Abilitanti ovvero Key Enabling Technologies (KETs) di interesse collettivo, caratterizzate da alta intensità di conoscenza, elevata intensità di R&S, cicli d’innovazione rapidi, consistenti spese di investimento e posti di lavoro altamente qualificati.
Le KETs, che saranno indicate nel bando, sono il frutto della consultazione pubblica sopra citata, che ha visto partecipi centri di ricerca, Università, Distretti tecnologici, Distretti Produttivi e Imprese e riguarderanno: Micro e Nanoelettronica, Nanotecnologie, Biotecnologie, Materiali avanzati, Produzione e trasformazione avanzate.
I progetti, che avranno una durata massima di 24 mesi, dovranno prevedere un raggruppamento che deve comprendere almeno 3 (tre) pmi ed un organismo di ricerca organizzati in rete e aventi sede operativa in Puglia ed almeno un bilancio approvato.
Il costo minimo per singolo progetto candidato dovrà essere di € 500.000,00 .
Alle Imprese, saranno riconosciuti contributi in conto impianto a fondo perduto, calcolati rispetto ai costi valutati ammissibili pari a:
a) 65% per attività di ricerca industriale per le micro, piccole e medie imprese (pmi);
b) 50% per le micro e piccole imprese e il 40% per le medie imprese, per attività di sviluppo sperimentale;
incrementabili del 10% nel caso in cui il progetto preveda il coinvolgimento di potenziali utenti connessi alle sfide sociali e venga realizzato un dispositivo dimostrativo dei risultati raggiunti e una specifica attività di dimostrazione pubblica .
Per gli organismi di ricerca l’intensità d’aiuto è pari a quella massima applicabile tra le imprese partecipanti al Raggruppamento.
Il contributo massimo per singolo progetto non potrà superare € 2.500.000,00.
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