Entro il 7 novembre 2014 sarà possibile partecipare alla consultazione pubblica avviata dalla Commissione europea sul riutilizzo dell’acqua. La partecipazione dei cittadini, di associazioni e Ong e delle autorità pubbliche interessati all’argomento mira ad individuarne potenzialità ed ostacoli al fine di perfezionare il livello normativo comunitario sia in materia ambientale che sanitario.
Le risorse di acqua dolce in Europa sono esposte a pressioni crescenti e si registra uno squilibrio preoccupante fra la domanda di risorse idriche e la loro disponibilità, su scala sia temporale che geografica (spaziale). Lo stress idrico è un problema per le regioni aride con scarse precipitazioni ed elevata densità di popolazione, ma anche per quelle temperate destinate ad attività agricole intensive, turistiche e industriali.
La capacità dell’Europa di rispondere ai rischi crescenti di carenza idrica e siccità potrebbe essere rafforzata ricorrendo maggiormente alle acque reflue trattate, soprattutto per l’agricoltura e gli usi industriali e urbani. Attualmente la maggior parte delle acque reflue provenienti dagli impianti di trattamento urbani è scaricata nei bacini idrici senza sfruttarne il potenziale di riutilizzo. Secondo alcuni, ciò è dovuto alla mancanza di norme comuni ambientali/sanitarie a livello dell’UE in proposito e ai potenziali ostacoli alla libera circolazione di prodotti agricoli irrigati con acque riutilizzate.
La Commissione intende valutare gli strumenti più adatti a livello dell’UE per promuovere il riutilizzo dell’acqua, garantendo al tempo stesso la salute e la sicurezza ambientale delle pratiche adottate e il libero scambio dei prodotti alimentari. Nel 2015 la Commissione intende completare la valutazione di questa problematica e, in funzione delle conclusioni, presentare una proposta.
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