A fine maggio, il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, intervenendo all’Assemblea generale di Confindustria, ha dichiarato di aver firmato il decreto attuativo per il credito di imposta per ricerca e sviluppo.
Il credito di imposta (comma 35 dell’articolo 1 della legge di stabilità 2015, L.190/2014), senza limite di fatturato per le imprese beneficiarie, riguarda gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo effettuati a decorrere dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019. Le caratteristiche principali della misura sono:
- Credito di imposta al 25% su investimenti incrementali in R&D nel quinquennio 2015-2019, riconosciuto fino a un massimo annuale di 5 milioni per ciascun beneficiario.
- L’incrementalità è calcolata sulla media degli investimenti fatti nel triennio 2012-2014.
- Le spese annuali per attività di R&D devono essere almeno pari a € 30.000.
- Per i costi connessi al personale altamente qualificato impiegato in attività di R&D e i costi della ricerca svolta con università, organismi di ricerca, altre imprese (comprese start-up), il credito di imposta è maggiorato al 50%.
La misura è attesa da lungo tempo. Dopo al firma del Decreto attuativo (27/05/2015), questo risulta ancora bloccato alla Corte dei Conti; pertanto, ad oggi, non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Si attende dunque il nulla osta dalla Corte all’operatività del credito di imposta.
Per tutti i dettagli sul credito di imposta, scarica qui il testo della legge n. 190 del 23/12/2014 (legge di stabilità 2015).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
©RIPRODUZIONE RISERVATA