La Commissione bilancio ha iniziato lo scorso 3 novembre l’esame del disegno di legge di stabilità (A.C. 2679-bis).
Nella legge di stabilità all’articolo 7 si stabilisce il nuovo articolo 3 del decreto legge n.145 del 2013 – Destinazione Italia che disciplina del credito di imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo. Le principali modifiche riguardano:
- l’aliquota dell’agevolazione è ridotta dal 50 al 25%. L’aliquota resta al 50% per le spese relative al personale altamente qualificato impiegato in attività di ricerca e sviluppo e per i contratti di ricerca con università ed enti di ricerca e start-up innovative;
- l’importo massimo per impresa è aumentato da 2,5 milioni a 5 milioni di euro per impresa;
- la soglia minima di investimenti agevolabili è ridotta da 50 mila a 30 mila euro;
- per poter beneficiare del credito di imposta, gli investimenti devono essere effettuati dal periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 fino a quello in corso al 31 dicembre 2019;
- non è previsto un limite di fatturato delle imprese (il vigente articolo 3 prevede come condizione un fatturato annuo inferiore a 500 milioni di euro);
- non sono contemplate le spese relative alla creazione di nuovi brevetti;
- è eliminata la procedura di istanza telematica per usufruire del credito di imposta;
- è eliminato il riferimento al limite massimo di stanziamento di euro 600 milioni per il triennio 2014-2016;
- la copertura non si avvale dei fondi strutturali comunitari ma è prevista dall’abrogazione delle agevolazioni per i vigenti crediti di imposta per i lavoratori altamente qualificati e per la concessione di un credito di imposta per la ricerca e lo sviluppo con particolare riferimento alle PMI, che sono conseguentemente assorbiti dal credito di imposta in esame.
Si ricorda che l’articolo 3 del decreto-legge n. 145 del 2013 (integralmente sostituito dal comma 1 dell’articolo 7 in esame) ha istituito un credito di imposta a favore delle imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo, nel limite complessivo di 600 milioni di euro per il triennio 2014-2016, a valere sulla proposta nazionale relativa alla programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari. Si evidenzia che il credito d’imposta in esame non ha trovato attuazione, in quanto il previsto decreto ministeriale non è stato emanato.
Fonte: Camera dei Deputati
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