Sono in fase di esame in Commissione gli emendamenti presentati dai deputati al disegno di legge di stabilità 2015
Nel dettaglio, nella legge di stabilità all’articolo 7 si stabilisce il nuovo articolo 3 del decreto legge n.145 del 2013 – Destinazione Italia. Relativamente al credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo, la legge di stabilità 2015 riconosce, per gli anni 2015-2019, a tutte le imprese (senza limiti di fatturato) che effettuano investimenti in attività di ricerca e sviluppo un credito di imposta pari al 25% delle spese incrementali sostenute rispetto alla media dei medesimi investimenti realizzati nei tre periodi di imposta precedenti a quello in corso al 31 dicembre 2015. L’aliquota resta al 50% per le spese relative al personale altamente qualificato impiegato in attività di ricerca e sviluppo e per i contratti di ricerca con università ed enti di ricerca e start-up innovative.Destinatari dell’agevolazione sono tutte le imprese indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime contabile adottato.
Il credito di imposta spetta fino a un importo massimo annuale di 5 milioni di euro per ciascun beneficiario, a condizione che siano sostenute spese per attività di ricerca e sviluppo almeno pari a 30 mila euro. Il disegno di legge demanda ad un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, l’adozione delle disposizioni attuative necessarie. Inoltre, è eliminato il riferimento al limite massimo di stanziamento di euro 600 milioni per il triennio 2014-2016 e la copertura non si avvale dei fondi strutturali comunitari.
Fonte: Camera dei Deputati
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