Decreto Competitività: ecco alcune importanti misure

Pubblicato il 1 luglio 2014 · Finanziamenti & Contributi

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dl 91/2014, cosiddetto Decreto Competitività, sono entrate in vigore importanti misure per il settore agricolo, l’efficientamento energetico, le tariffe elettriche e lo sviluppo delle imprese.

Decreto Competitività

Oltre al credito d’imposta per gli investimenti in impianti e macchinari, di cui si è già parlato negli articoli precedenti, il decreto reca altre importanti disposizioni.

In primis abbiamo novità riguardanti l’ACE, Aiuto per la crescita economica, varato dal governo Monti al fine di incentivare la patrimonializzazione delle imprese. L’ACE estende il suo campo d’azione: a partire dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2014, i soggetti Irpef e Ires potranno usufruire di un credito di imposta commisurato all’eccedenza del rendimento nozionale, non utilizzato nel periodo di imposta per incapienza del reddito complessivo netto. Nel caso di soggetti incapienti Ires, l’aiuto potrà essere trasformato in un credito di imposta sull’Irap da impiegare per 5 anni.

Il Super ACE (per le aziende che decidono di quotarsi in borsa), invece, dispone per tre periodi d’imposta una maggiorazione del 40% della variazione in aumento del capitale per le società ammesse alla quotazione. La maggiorazione quindi è valida per l’anno in cui si effettua la quotazione e i due anni successivi.

Dal 2015, poi, vengono ridotti del 50% i diritti annuali che le imprese pagano alle Camere di commercio. Dal prossimo anno si prevede quindi un risparmio per le aziende iscritte nel Registro delle imprese, quantificabile complessivamente in circa 400 milioni di euro circa.

Il Decreto Competitività, inoltre, permette di costituire una società per azioni con un capitale sociale inferiore rispetto a quello precedentemente in vigore: si passa, quindi, dai precedenti 120.000 euro agli attuali 50.000. Viene abrogata anche la norma che prescrive la nomina del revisore o dell’organo di controllo nelle SRL con capitale sociale non inferiore a quello minimo stabilito per le SPA (art. 2477 c.c.) e per motivi sistematici e in un’ottica di semplificazione e di riduzione dei costi per le piccole e medie imprese, il documento prevede anche l’abrogazione del secondo co. dell’art. 2477 c.c.: la nomina dell’organo di controllo o del revisore nelle SRL dipende solo dal superamento dei parametri che obbligano la società alla redazione del bilancio in forma ordinaria, dal fatto che la società sia tenuta alla redazione del bilancio consolidato o controlli altra società tenuta alla revisione legale dei conti.

Tra le cose, poi, il Decreto Competitività si pone l’obiettivo di superare il monopolio delle banche della distribuzione di credito alle pmi. Il decreto apre anche alla partecipazione di assicurazioni, fondi pensione, fondi di credito e società di cartolarizzazioni. Le assicurazioni potranno erogare credito, esclusivamente alle imprese, secondo regole che il governo stabilirà in accordo con le autorità di vigilanza, Ivass e Banca d’Italia. Anche le società di cartolarizzazione potranno concedere finanziamenti alle imprese, nel rispetto di condizioni simili a quelle previste per le compagnie di assicurazione che consentono alle società di cartolarizzazione di agire come mini fondi di credito.

Il Provvedimento, inoltre, abbatte i vincoli fiscali necessari ad agevolare l’accesso al mercato dei capitali per incentivare le pmi all’emissione dei corporate bond. La riforma elimina anche due articoli del codice civile, il 2412 e il 2413, per aiutare Spa e Srl interessate all’emissione di titoli obbligazionari.

Novità sono previste anche per i titolari di impianti fotovoltaici superiori ai 200 KW, che dovranno scegliere tra un’erogazione dell’incentivo su 24 anni piuttosto che su 20 anni a partire da gennaio su una riduzione obbligatoria del 10% delle tariffe. La rimodulazione sarà stabilita in base al periodo residuo di incentivazione, non prevede interessi, ma la possibilità di accedere a finanziamenti garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti.

La disposizione, poi, impone che gli oneri per lo svolgimento dell’attività del Gestore dei servizi energetici (GSE), inerente i meccanismi di incentivazione e sostegno alle imprese in materia di rinnovabili ed efficienza energetica, siano posti a carico dei beneficiari dell’attività della medesima società.

Infine,entro il 31 ottobre 2014, il Consiglio dei Ministri dovrà adottare l’Agenda per la semplificazione per il triennio 2015-2017. All’interno del progetto di semplificazione rientra anche il progetto di adozione di una modulistica unificata e standardizzata su tutto il territorio nazionale per la presentazione alle Regioni e agli enti locali di istanze, dichiarazioni e segnalazioni per edilizia e attività produttive.

Dal 1° ottobre 2014, infatti, la comunicazione per la realizzazione, la connessione e l’esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili verrà effettuata utilizzando un modello unico approvato dal Ministro dello sviluppo economico che sostituisce i modelli eventualmente adottati dai Comuni, dai gestori di rete e dal GSE SpA.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

InResLab


©RIPRODUZIONE RISERVATA


Contattaci per saperne di più