Eccellenza nella ricerca: nuovo fondo pensione paneuropeo per incentivare la mobilità dei lavoratori

Pubblicato il 6 ottobre 2014 · Programma Horizon 2020

La mobilità dei ricercatori è un motore per l’eccellenza nella ricerca. I ricercatori tuttavia hanno molte difficoltà a mantenere i propri contributivi pensionistici integrativi quando si spostano da un paese all’altro. La Commissione Europea lo scorso 1° ottobre ha istituito un nuovo regime pensionistico paneuropeo: RESAVER grazie al quale i ricercatori potranno spostarsi liberamente senza preoccuparsi di come mantenere i propri contributi pensionistici integrativi.

L’istituzione del nuovo fondo pensione, prevista nel 2015, è affidata ad un consorzio che opererà in qualità di associazione internazionale senza scopo di lucro registrata in Belgio. I membri fondatori sono la Central European University di Budapest, il consorzio per un’infrastruttura centroeuropea di ricerca (Central European Research Infrastructure Consortium, CERIC-ERIC), Elettra – Sincrotrone Trieste S.C.p.A, Fondazione Edmund Mach, l’Istituto Italiano di Tecnologia, la Technical University di Vienna e il VSNU (l’associazione delle università nei Paesi Bassi).

ricercaIl regime pensionistico consentirà ai ricercatori di restare affiliati alla stessa cassa previdenziale anche quando cambiano lavoro o si trasferiscono in un altro paese. La Commissione europea coprirà i costi iniziali per l’istituzione attraverso un contratto quadro di quattro anni, che sarà assegnato entro la fine del 2014. Máire Geoghegan-Quinn, Commissaria europea per la Ricerca, l’innovazione e la scienza, ha dichiarato: “Abbiamo lavorato intensamente per incentivare la libera circolazione delle conoscenze in Europa. Il programma Horizon 2020 si prefigge proprio questo obiettivo. Le pensioni sono un grosso ostacolo alla libertà di movimento, ma oggi questa barriera inizia a sgretolarsi. Invito caldamente le organizzazioni di ricerca di tutta Europa ad aderire al consorzio.”

Partecipando a RESAVER i datori di lavoro potranno patrocinare un unico regime pensionistico. Si tratterà di un prodotto molto flessibile e adatto alle esigenze specifiche della comunità dei ricercatori, in grado di offrire:

  • la messa in comune dei piani previdenziali di paesi diversi;

  • la continuità nell’accumulo dei diritti a pensione quando i professionisti si spostano da un’organizzazione all’altra o si trasferiscono in un altro paese durante la loro carriera;

  • una riduzione dei costi complessivi (e quindi più vantaggi per gli affiliati) attraverso economie di scala;

  • una soluzione paneuropea per la condivisione dei rischi.

Il fondo contribuirà alla realizzazione dello Spazio europeo della ricerca (SER), un vero mercato unico per la ricerca. La mobilità dei ricercatori offre grandi vantaggi. Ad esempio, i ricercatori che si sono spostati da un paese all’altro esercitano un impatto sulla ricerca superiore quasi del 20% a quello degli altri ricercatori. Essi generano maggiori conoscenze, fattore che a sua volta comporta maggiori vantaggi per l’economia.

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