Fondi europei: approvato il Piano di Sviluppo Rurale della regione Marche

Pubblicato il 29 luglio 2015 · Programma Horizon 2020

E’ stato formalmente adottato dalla Commissione europea, lo scorso 28 luglio, il programma di sviluppo rurale (PSR) per la Regione Marche che delinea le priorità per l’utilizzo di quasi 538 milioni di euro di finanziamento pubblico, disponibile per il periodo di 7 anni 2014-2020 (232 milioni di euro di fondi europei e 306 milioni di euro di cofinanziamento nazionale).

fondi europeiIl programma di sviluppo rurale per le Marche dà particolare rilievo alle azioni legate alla salvaguardia, ripristino e valorizzazione degli ecosistemi, al potenziamento della competitività del settore agricolo e di quello forestale e a promuovere l’inclusione sociale e lo sviluppo economico nelle zone rurali. Il PSR Marche finanzierà azioni nell’ambito delle seguenti le sei priorità:

  1. Il trasferimento di conoscenze e innovazione nel settore agricolo e forestale e nelle zone rurali;
  2. Competitività del settore agricolo e dello sviluppo rurale e silvicoltura sostenibile;
  3. L’organizzazione della filiera alimentare, inclusa la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo;
  4. Preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi relativi all’agricoltura e alle foreste;
  5. L’efficienza delle risorse e il clima;
  6. L’inclusione sociale e lo sviluppo locale nelle zone rurali.

Nella selezione delle operazioni un peso particolare verrà dato al fattore innovazione. Quasi l’8% della spesa pubblica del PSR verrà destinata a sostenere azioni che stimolano l’innovazione, la cooperazione e lo sviluppo della base di conoscenze. Inoltre il PSR Marche contribuirà all’inclusione sociale ed allo sviluppo economico nelle aree rurali dove il 44% della popolazione sarà interessata dalle strategie di sviluppo locale. Il 17% della popolazione rurale beneficerà anche di nuove o migliori infrastrutture a banda larga nelle aree rurali.

Fonte: Commissione europea

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