Il bando del Programma Horizon 2020 SFS-07b-2015 “Management and sustainable use of genetic resources” implementa lo schema di finanziamento delle Research & innovation actions (RIA), finanziate per il 100% dei costi totali eleggibili.
La diversità genetica in agricoltura e in silvicoltura – sia all’interno che tra le specie – è comunemente riconosciuta come un pre-requisito per garantire la sicurezza alimentare, la produttività e la resilienza delle colture, delle foreste e degli animali nei confronti di minacce biotiche e abiotiche in ambienti che cambiano. E’ quindi essenziale ampliare la base genetica delle colture, degli alberi della foreste e degli animali nonché diversificare la produzione.
Le razze animali locali, le piante forestali e le colture sono una fonte particolarmente importante di diversificazione genetica in quanto sono associati ad un numero di caratteri favorevoli, quali la robustezza e l’adattamento alle condizioni locali. Essi forniscono anche la base per prodotti con una identità regionale per i quali vi è un crescente interesse da parte dei consumatori. Nonostante questi vantaggi il loro utilizzo è diminuito in parte a causa della minore produttività rispetto alle moderne razze e varietà più uniformi ed ad alto rendimento.
Le proposte dovrebbero attuare azioni globali per migliorare lo stato e l’uso (in particolare europei) delle collezioni di materiali genetici ex-situ ed in situ. In particolare, esse dovrebbero sostenere l’acquisizione, la conservazione, la caratterizzazione/valutazione e l’uso di risorse genetiche specifiche nelle attività di allevamento, agricole e forestali. Viene incoraggiata l’inclusione nelle proposte di partecipanti stabiliti in paesi terzi. Le proposte dovrebbero mostrare come alcuni, o tutti, i seguenti impatti saranno raggiunti:
- Migliore gestione e valutazione in-situ/on-farm delle risorse genetiche da parte del settore agricolo;
- Produttività e guadagni economici nei sistemi agricoli specializzati da parte di settori convenzionali ed organici;
- Promozione di colture e razze tradizionali e/o sottoutilizzate;
- Maggiore disponibilità di prodotti diversi di alta qualità, ad esempio, con maggiori benefici per la salute dei consumatori;
- Vantaggi economici per gli agricoltori, per altri tipi di PMI e per le economie regionali attraverso l’ampliamento o la creazione di nuovi prodotti e mercati;
- Più ampio adattamento del bestiame e delle piante coltivate a condizioni agro-climatiche limitate o in cambiamento, ad esempio, aumentando la robustezza attraverso l’utilizzo di caratteri adattativi di ecotipi e razze locali;
- Metodologie avanzate per la gestione, la conservazione, la caratterizzazione e la valutazione delle risorse genetiche;
- Maggiore trasferimento di materiale genetico nei programmi di allevamento, di pratiche agricole o forestali, cioè attraverso l’identificazione di tratti utili (variazione) nelle collezioni;
- Maggiore consapevolezza del valore delle risorse genetiche da parte degli end-users e più forte impegno degli utenti nella corretta gestione di queste risorse;
- Contributo alla realizzazione degli impegni internazionali in materia, quali la Convention on Biological Diversity ed il protocollo Nagoya Protocol on Access and Benefit Sharing, così come il International Treaty on Plant Genetic Resources for Food and Agriculture;
- Uso più ampio delle risorse genetiche in agricoltura e silvicoltura;
- Contributo complessivo alla sicurezza alimentare, sostenendo le innovazioni nell’allevamento e in agricoltura.
Il bando SFS-07b-2015 (RIA) prevede una sottomissione a due stadi. La scadenza per la presentazione della bozza della proposta di progetto è fissata al 03/02/2015; per lo stage 2 (proposta completa) all’11/06/2015. La Commissione ritiene che le proposte che richiedono un contributo della UE tra 5 e 7 milioni di euro permetterebbero di affrontare questo problema specifico in modo appropriato.
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