Ingenium Emilia-Romagna II: il Fondo per le Start-Up innovative

Pubblicato il 14 aprile 2014 · Agevolazioni Regionali

Sino al 31 dicembre 2015 le Start-Up innovative della Regione Emilia-Romagna potranno usufruire dei contributi messi a disposizione dal Fondo Ingenium Emilia-Romagna II.

Il fondo, attivato ad aprile 2011 e dotato di una dotazione finanziaria pari a 14 milioni di euro – di cui 7 conferiti dal Por Fesr e altrettanti dall’ente gestore Zernike Meta Ventures – vuole favorire lo Start-Up di imprese innovative, in particolare di quelle che operano nei settori ad alta tecnologia (nate da spin off accademici, di ricerca e aziendali) e sostenere le strategie di sviluppo e di investimento innovativi delle imprese che garantiscano buone marginalità e prospettive di crescita, attraverso investimenti per la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti.

Il fondo è destinato esclusivamente agli investimenti in capitale di rischio nelle prime fasi di vita dell’impresa (early stage, nelle forme del seed financing e dello Start-Up financing*) e ad investimenti per supportare la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti (expansion*).
Ogni singola tranche di investimento effettuata dal fondo non può superare, con riferimento alla quota messa a disposizione dalla Regione, l’importo massimo di 1 milione di euro per PMI destinataria su un periodo di 12 mesi.

Le imprese partecipate dal fondo regionale dovranno essere esclusivamente piccole e medie imprese (PMI), con localizzazione produttiva in Emilia-Romagna.
Il fondo regionale, per quanto riguarda le operazioni investimento nelle prime fasi di vita dell’impresa, dovrà intervenire prioritariamente in imprese operanti nei settori di:

  • biotecnologie, farmaceutica, chimica organica
  • nanotecnologie, nuovi materiali, chimica fine;
  • meccanica di precisione, strumenti di misura e controllo, sensoristica, biomedicale, elettromedicale;
  • informatica e telematica, tecnologie digitali, audiovisivo;
  • tecnologie per le energie rinnovabili, il risparmio energetico, l’ambiente.

Per quanto riguarda invece le operazioni di expansion financing, destinate cioè a supportare la crescita e l’implementazione di programmi di sviluppo di imprese già esistenti, le aziende partecipate dovranno appartenere ai settori di attività economica elencati nella Sezione C della classificazione ATECO 2007.

Nei primi 3 anni di operatività sono già 9 le partecipazioni societarie attivate dal Fondo Ingenium e 6.840.000 euro (di cui il 50% a valere sulle risorse del Por) le risorse complessive impegnate. Ad essersi proposte al Fondo, che può contare anche su un info point attivo presso Aster, sono state – tra aprile 2011 e gennaio 2013 – in totale 87 realtà, 40 imprese esistenti e 47 non ancora costituite. Di queste, 58 hanno inviato effettivamente il business plan che è stato valutato dal gestore, mentre 27, a novembre 2012, dovevano ancora procedere all’invio.

Ingenium Emilia_Start-Up

Come si vede dal grafico, la categoria principale di appartenenza delle imprese che si sono presentate al fondo fa riferimento al settore dell’Information & Communication Technology, con quasi la metà delle domande (47,5%). Seguono, con poco meno di una domanda su quattro (22,5%), i progetti sottoposti da realtà del settore manifatturiero. In terza posizione le imprese operanti nel promettente settore Biotech (15% delle domande presentate), mentre il settore della comunicazione si presenta quarto, con il 5% delle domande. Chiudono la classifica, con una quota del 2,5% ciascuno, i settori dell’ agricoltura, dell’elettronica, della meccanica e dei servizi.

Più variegati i settori d’appartenenza dei progetti d’impresa, pur in un quadro di assoluta prevalenza, anche in questo caso, dell’Ict, settore di riferimento per quasi il 49% delle domande. Segue il manifatturiero, con il 10,6%. Quindi Biomed ed energie rinnovabili, con l’8,5% ciascuno. Seguono, con percentuali inferiori al 5%, servizi e comunicazione (4,3% ciascuno) e settori biotech, commercio, design, engineering, fashion & Ict, servizi finanziari, costruzioni (poco più del 2% ciascuno).

Dal punto di vista territoriale, spicca in assoluto Bologna, con oltre il 40% degli “interessamenti” sia tra le imprese sia tra i progetti d’impresa. Tra le imprese già costituite, seconda e terza piazza per Modena e Reggio, che spicca anche sul fronte progetti d’impresa, affiancata però, in questo caso, da Ravenna.

La principale linea guida seguita dal Fondo nella selezione degli investimenti ammissibili è stata la chiara definizione e caratterizzazione del prodotto-servizio, quindi la mancanza di investor readiness da parte del team è stato il principale motivo di esclusione adottato dal Fondo. Seguono, con distribuzione più omogenea, ragioni legate alla valutazione del mercato di sbocco, del team imprenditoriale e del vantaggio competitivo del prodotto/servizio proposto.

Per richiedere i contributi concessi dal Fondo Ingenium, è necessario seguire la procedura prevista dal soggetto gestore al seguente link, inviando l’apposito Registration Form compilato. Al ricevimento di tale documento sarà cura del soggetto gestore richiedere i materiali necessari per la valutazione della proposta di investimento.

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