Interreg Italia – Austria: quasi 97 milioni di euro, nell’arco della programmazione europea 2014-2020, per una popolazione complessiva di cinque milioni e mezzo di persone e “spalmati” su un territorio di circa 50 mila chilometri quadrati, corrispondenti alle aree di Friuli Venezia Giulia, parte del Veneto (Belluno, Vicenza e Treviso) e Alto Adige, nonché Carinzia, Tirolo e Salisburghese.
Sono i questi i “numeri”, confermati oggi ad Udine al convegno “La cooperazione tra Italia e Austria” aperto dall’assessore regionale Francesco Peroni, del nuovo programma di cooperazione transfrontaliera Interreg V Italia-Austria per i prossimi sette anni di gestione Ue, con la novità dell’inserimento, per la prima volta, anche della provincia di Trieste.
L’ulteriore novità è poi rappresentata dall’incremento delle risorse finanziarie a disposizione rispetto al periodo 2007-2014, passate da una sessantina di milioni di euro ai già definiti 96 milioni e 751 mila euro, di cui l’85 per cento provenienti dal Fondo Ue per lo Sviluppo regionale (Fers) ed il restante 15 per cento da risorse nazionali, pubbliche e private.
Dunque, a disposizione del territorio circa 15 milioni di euro/anno per sette anni, “una grande opportunità strategica e cruciale”, come ha indicato l’assessore alle Finanze e alla Programmazione delle politiche economiche e europee Peroni, “con l’esigenza di progettare sviluppo e ripresa economica a favore di un’area transfrontaliera, già comunque da tempo ‘allenata’ a questi rapporti di collaborazione, in modo sempre più unitario e coeso”.
Sono inoltre cambiate le “regole d’ingaggio” dell’Unione europea, passando dai due assi 2007-2014 (relazioni economiche ed attrattività del territorio) a ben cinque distinte linee d’intervento 2014-2020:
- Ricerca, Sviluppo tecnologico e Innovazione, dotato di 15,2 milioni di euro;
- Competitività delle piccole e medie imprese (12,84 mln. euro);
- Patrimonio naturale e culturale (22,9 mln. euro);
- Competenza istituzionale, cioè la promozione della cooperazione tra le pubbliche amministrazioni (17,14 mln. euro);
- Approccio CLLD, in pratica l’avvio di strategie di sviluppo d’ambito prettamente locale (11,12 mln. euro), che in Friuli Venezia Giulia potranno riguardare solo una ristretta fascia confinaria con la Carinzia.
L’obiettivo primario di strumenti quali l’Interreg di “nuova generazione”, e nello specifico l’Italia-Austria, resta confermato nell’esigenze di fornire al tessuto socio-economico “adeguate risposte ai bisogni di cooperazione, sviluppo integrato e coesione, nonché soluzioni comuni a sfide comuni nell’area transfrontaliera”, come è stato indicato oggi nel capoluogo friulano, agendo ovviamente all’interno dello scenario dettato dalla Strategia di Europa 2020: crescita intelligente, sostenibile, inclusiva (quindi attenta al welfare ed al mercato del lavoro).
E facendo attenzione, ha rilevato l’assessore Peroni, alla “crescente rilevanza” nella griglia dei possibili interventi degli aiuti di Stato, a seguito dell’introduzione delle nuove regole Ue soprattutto in materia di piccola e media impresa, dopo la “modernizzazione” della relativa disciplina voluta dal commissario europeo alla Concorrenza, Joaquin Almunia.
Sul tappeto resta comunque un’incognita, a causa della Commissione europea, è stato osservato nel corso del convegno: la tempistica. Si è già in ritardo di mesi, e per la pubblicazione dei primi bandi (a parte quello relativo all’Approccio LCCD, forse pronto entro fine anno) si rischia di dover attendere addirittura l’estate 2015, rispetto ad una iniziale previsione che parlava di marzo.
Fonte: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
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