Convocata per oggi 24 aprile 2014 la VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione) della Camera dei Deputati per il seguito delle comunicazioni del Ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, Stefania Giannini sulle linee Programmatiche del suo dicastero.
La ricerca rappresenta una priorità decisiva per l’Italia: niente può assicurare la prosperità futura di una nazione quanto la sua capacità di creare nuova conoscenza. Il settore della ricerca è stato oggetto negli ultimi anni di una serie significativa di interventi volti a riorganizzare e a semplificarne le procedure. Ma questa positiva innovazione necessita di concretezza. Bisogna cioè calarla nelle diverse tipologie di intervento che di qui a pochi mesi, a seguito del varo del Programma Nazionale della Ricerca (PNR) e delle necessarie sinergie tra impiego dei Fondi strutturali e competizione per i Fondi del Programma Horizon 2020, concorreranno alla cresita ed allo sviluppo del nostro Paese.Il Ministro insiste sulla necessità di dotare i PON nazionali di maggiori risorse di quanto non sia stato fatto sinora, magari attingendo al prossimo Fondo di Sviluppo e Coesione. Il settore della ricerca necessita di iniziative di semplificazioni su più livelli:
- semplificazione finanziaria (unico piano finanziario della ricerca al quale attingere attraverso interventi a bando o assegnazioni strutturali);
- semplificazione gestionale (processo di razionalizzazione dei soggetti che operano intorno al mondo della ricerca e del numero degli Enti Pubblici di Ricerca);
- semplificazione normativa (regolamentazione di alcuni processi omogenei nell’emanazione dei bandi evitando asimmetrie).
E’ necessaria una programmazione ciclica e regolare dei fondi per la ricerca, senza tagli ed imprevedibili ridimensionamenti ad ogni legge di stabilità, programmando ed indirizzando le politiche di investimento su un arco temporale pluriennale. Il Ministro intende sostenere politicamente maggiori investimenti all’interno del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, strumento imprescindibile per un intervento forte sui territori particolarmente svantaggiati dal punto di vista della capacità innovativa.
La programmazione finanziaria deve essere quindi stabile, certa ed adeguata lungo un arco di tempo che vada al di là del triennio burocratico; nessun Paese è in grado di impostare un’efficace politica della Ricerca se essa viene affidata alle leggi di Stabilità di turno che tagliano o aggiungono al di fuori di qualunque serio indirizzo di lunga prospettiva.
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