I ricercatori della North Dakota State University (NDSU) hanno realizzato un materiale plastico che si degrada in tre ore se esposto alla luce del sole. Questa coperta potrebbe aiutare a risolvere uno dei problemi peggiori del pianeta, vale a dire proprio i rifiuti plastici i quali hanno un tempo di degradazione che varia tra i 100 – 1000 anni.
La plastica alimenta uno dei più grandi problemi ambientali , perché una volta che si trasforma in rifiuto nell’ambiente ha tempi di degradazione lunghissimi. Può inquinare la terra e le falde acquifere, minaccia la fauna ed entra nella catena alimentare.
Per i classici sacchetti l’alternativa, nata negli ultimi anni, è il Mater-BI quello dei sacchetti per i rifiuti umidi. Creato e brevettato dall’italiana Novamont, questo materiale è biodegradabile ed ecosostenibile. Ebbene, il materiale creato alla NDSU fa un passo in avanti in quanto può sostituire anche la plastica rigida, quella di cui sono fatti moltissimi oggetti di uso quotidiano. È costituito da molecole del fruttosio, gli zuccheri presenti nella frutta, e molecole che assorbono la luce dette phototrigger. Riscaldando questo mix è possibile formare catene molecolari che, raffreddandosi, diventano rigide e danno vita ad un materiale plastico marrone. Non appena la plastica viene esposta ad una luce ultravioletta con una lunghezza d’onda di 350 nanometri ( lo spettro della luce solare varia tra 290 – 3200 nm), le molecole che assorbono la luce si staccano dalla catena e la plastica inizia a degradarsi. In un esperimento condotto in laboratorio, la plastica innovativa si riduce in una soluzione chiara dopo essere stata esposta per 3 ore alla luce ultravioletta, indicando che i suoi costituenti si sono completamente ridotti alla loro forma solubile. Inoltre le molecole che costituiscono tale materiale possono essere completamente recuperate e riciclate per produrre nuova plastica. Certamente un materiale plastico che inizia ad auto-riciclarsi non appena esposto alla luce del sole potrebbe avere interesse pratico per molti utilizzi, ma in particolari prodotti come ad esempio le apparecchiature elettroniche, questo materiale innovativo potrebbe ridurre in modo importante il loro impatto sull’ambiente. Tuttavia è necessario approfondire la ricerca scientifica in tale campo soprattutto per confrontare la durata e la resistenza di tale plastica con altri polimeri intelligenti.
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