Proprietà Intellettuale: Quadro di valutazione delle PMI 2016

Nel 2015 l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) ha redatto una relazione sui diritti di proprietà intellettuale e sulle prestazioni aziendali in Europa, che ha mostrato che il 9% delle PMI europee registra diritti di proprietà intellettuale (DPI). L’ EUIPO ha di recente pubblicato uno studio, denominato Quadro di valutazione delle PMI in relazione alla PI per fornire ulteriori approfondimenti e prove per spiegare perché le PMI registrano o meno diritti di proprietà intellettuale, quali problemi incontrano coloro che effettuano le registrazioni e quale sia, secondo tali imprese, il modo più efficiente per risolvere tali problemi.

Sono state interviste 8.970 PMI, distribuite tra aziende di diverse dimensioni ed afferenti a diversi settori. Una media del 35% delle PMI non adotta alcuna misura per proteggere le sue innovazioni, perché non vede alcun beneficio nel farlo. Un ulteriore 13% dichiara di non disporre di conoscenze sufficienti su come proteggere le innovazioni, mentre il 10% afferma che le procedure sono troppo costose. Altre risposte vanno dalla sensazione che le procedure siano troppo lunghe e onerose (8%) al fatto che le PMI vogliono evitare eventuali difficoltà di applicazione (7%) o contenzioso (5%).

Impedire ad altri di copiare i loro prodotti o servizi, seguita da una migliore certezza del diritto ed aumento del valore e dell’immagine della PMI sono i tre principali motivi per i quali le PMI registrano diritti di proprietà intellettuale. La maggior parte delle PMI che ha registrato un DPI ritiene che questo abbia avuto un impatto «molto positivo» o «positivo» sulla loro azienda: aumento della reputazione o un’immagine di affidabilità, rafforzamento delle prospettive di business a lungo termine ed aumento del fatturato sono stati i primi tre risultati positivi derivanti dalla registrazione di diritti di proprietà intellettuale.

Le PMI che registrano DPI utilizzano per lo più misure alternative di protezione (principalmente nome di dominio o segreti commerciali) seguite dalla registrazione di marchi nazionali e marchi dell’Unione europea. PMIAl fine di adottare la strategia di protezione più efficace per i loro diritti di PI, le aziende devono disporre di un buon livello di conoscenza in merito alle modalità per proteggere le loro innovazioni, ai benefici derivanti da questo e ai processi coinvolti. L’indagine mostra che molte PMI non dispongono di tale conoscenza sulla quale basare la loro decisione. Pertanto, a questo gruppo di aziende si dovrebbero fornire informazioni obiettive sulla tutela dei diritti di PI, attraverso vari canali, ivi inclusi quelli non tradizionali come i commercialisti, dato che per molte imprese questo è l’unico consulente esterno che le consiglia in merito a questioni relative alla loro azienda.

Scarica qui l’Intellectual Property SME Scoreboard 2016.

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