La Commissione europea ha adottato lo scorso 14 luglio il Programma Operativo Nazionale 2014-2020 “Ricerca e Innovazione” italiano, incentrato sulla promozione degli investimenti delle imprese in R&I ed il collegamento tra aziende e centri di ricerca, oltre che sul miglioramento della qualità e dell’efficacia dell’istruzione universitaria e della formazione professionale.
Il programma riguarda le regioni in ritardo di sviluppo (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) ed in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) e dispone di un budget complessivo di 1,286 miliardi di euro, di cui 926 milioni stanziati dall’UE attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) ed il Fondo sociale europeo (FSE) e 360 milioni derivanti dal cofinanziamento regionale.
Corina Crețu, Commissaria per la Politica regionale, ha dichiarato: “Creare collaborazioni e cluster tecnologici tra imprese e centri di ricerca per valorizzare le specializzazioni e le eccellenze regionali è essenziale per far ripartire l’economia e creare nuovi posti di lavoro. Il programma contribuirà a far crescere nelle regioni meridionali la capacità di produrre e utilizzare ricerca e innovazione di qualità per uno sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo“.
Il documento operativo contiene le indicazioni della strategia nazionale di specializzazione intelligente (Smart Specialization) e del programma nazionale per le infrastrutture di ricerca (PNIR) nell’ambito dei quali saranno finanziati gli interventi, incentrati su alcuni settori chiave ad alto impatto della ricerca.
Fonte: Commissione Europea
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