A fronte delle oltre 250 domande per contributi nel settore dell’energia, possibili grazie al programma Fesr 2007-2013, la Provincia Autonoma di Trento ha deciso di incrementare di ulteriori 2.616.691 euro (portando il totale dunque a 5,7 milioni di euro) il finanziamento inizialmente messo a disposizione.
L’aumento delle risorse è reso possibile dall’utilizzo dell’avanzo previsionale di Apiae, Agenzia provinciale per l’Incentivazione delle attività economiche, che è vincolata al finanziamento di interventi rientranti nel Quarto Programma Quadro Fesr. La Provincia, quindi, ha autorizzato l’Apiae, al quale pervengono le domande delle aziende, a tener conto anche delle domande entrate in graduatoria ma al momento non finanziate per l’esaurimento delle risorse.
Si ricorda che i contributi in questione riguardano investimenti diretti ad un uso razionale dell’energia, all’efficienza energetica e all’impiego di fonti rinnovabili, che è uno degli ambiti nei quali l’Europa permette ancora l’erogazione di possibili contributi pubblici diretti alle imprese.
Nello specifico sono ammissibili esclusivamente le spese relative alle seguenti tipologie d’investimento:
- Reti energetiche;
- Caldaie a biomassa;
- Impianti fotovoltaici;
- Collettori solari;
- Coibentazioni termiche;
- Caldaie a condensazione;
- Impianti finalizzati al recupero del calore;
- Pompe di calore;
- Cogenerazione;
- Altre iniziative dalle quali conseguano rilevanti riduzioni dei consumi di energia termica e/o di energia elettrica;
- Impianti eolici;
- Impianti idroelettrici.
Per quanto riguarda la determinazione del contributo, invece, i costi ammissibili sono stabiliti facendo riferimento alla situazione controfattuale: se il costo dell’investimento è facilmente individuabile all’interno del costo complessivo dell’intervento, il costo ammissibile corrisponde a tale costo; negli altri casi, i sovraccosti di investimento sono calcolati rapportando l’investimento alla situazione controfattuale in assenza di aiuti di Stato. Lo scenario controfattuale si basa su un “investimento paragonabile dal punto di vista tecnico”, che comporti un livello inferiore di tutela ambientale (ad esempio corrispondente a quello previsto dalle norme comunitarie obbligatorie esistenti) e che sarebbe verosimilmente realizzato in assenza di aiuti (“investimento di riferimento”).
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