Un erogatore che estrae ossigeno dall’acqua attraverso un filtro, una tecnologia sviluppata da uno scienziato coreano sulla base di una branchia artificiale. Lo strumento comprime l’ossigeno attraverso un potente micro compressore alimentato da una nano batteria di prossima generazione che può durare molto più a lungo delle batterie attualmente disponibili.
Triton è costituito da due bracci ramificati, che fungono da branchie artificiali, per fornire aria respirabile in continuazione, avvicinando l’uomo ai pesci. L’acqua di mare contiene in effetti 34% di ossigeno e 60% di azoto dunque una miscela utilizzabile per la respirazione umana. Triton estrae l’ossigeno dall’acqua, attraverso un filtro costituito da nanotubi dotati di pori con dimensioni paragonabili a quelle delle molecole d’acqua, grazie a un potente micro compressore, l’ossigeno cosi filtrato viene immesso in un piccolo serbatoio di stoccaggio. Il micro compressore opera attraverso una micro batteria con tecnologia di prossima generazione, 30 volte più piccola delle batterie attuali, e che può ricaricarsi 1.000 volte più velocemente. Tuttavia per essere veramente funzionale tale dispositivo dovrà essere in grado di filtrare un quantitativo di acqua considerevole ed il compressore finalizzato all’accumulo dell’ossigeno dotato di una discreta potenza. Considerato che per ciascun atto respiratorio, in media un uomo inala circa 500 ml di aria di cui il 20% è ossigeno e di questo solo il 5% viene utilizzato dal nostro organismo. Effettuando una rapida stima basata un numero di 15 respiri al minuto in condizioni di riposo, si è stimato che il dispositivo dovrà essere in grado di filtrare 90 l / min di acqua e essere dotato di una sistema di compressione dalla potenza di 0.25 cavalli vapore (180 W), il tutto considerando un efficienza pari al 100%, senza rinunciare ad un design accattivante e dimensioni ridotte.
Per ora Triton è ancora in studio e rimane solo un interessante concept che potrebbe diventare realtà nei prossimi anni.
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