La Regione Umbria prosegue il suo cammino verso il conseguimento dell’obiettivo del 13,7 per cento di produzione di energia da fonti rinnovabili, assegnatole per il 2020 dal decreto ministeriale “Burden Sharing”, e si prepara al nuovo traguardo del 27 per cento che si sta delineando a livello europeo per il 2030. Questo è quanto emerso dal seminario organizzato dall’Assessorato regionale all’Ambiente ed Energia, tenutosi a Perugia lo scorso 10 aprile 2014, con cui si è chiusa la serie di incontri previsti nella fase di consultazione preliminare sulla nuova Strategia Energetico Ambientale Regionale 2014-2020.
Come è stato detto durante l’incontro, il nuovo sistema energetico regionale dovrà basarsi su una generazione distribuita ad alta efficienza, che porti a ottenere un’importante riduzione dei consumi e che sia integrato da una crescente quota di energia da fonti rinnovabili prodotta in impianti di piccola e media dimensione, diffusi sul territorio e da realizzare nel rispetto delle regole che la Regione ha fissato per un maggiore rispetto dell’ambiente.
I rappresentanti regionali hanno sottolineato che la Strategia energetico ambientale mirerà soprattutto all’aumento dell’efficienza energetica e alla riduzione dei consumi finali in tutti i settori: residenziale, industriale, terziario, trasporti. Un fattore importante della crescita economica sostenibile della regione sarà costituito anche dalla crescita della produzione di energia da tutte le fonti rinnovabili e dallo sviluppo della filiera industriale dell’energia. Durante il seminario è stato delineato un quadro completo delle conoscenze sulle risorse presenti sul territorio e dell’apporto che le fonti rinnovabili possono dare, per raggiungere e superare gli obiettivi ambientali definiti dal pacchetto europeo “Clima – Energia 2020”.
Per quanto riguarda l’energia elettrica, che costituisce circa un quinto del fabbisogno complessivo, l’Umbria ha superato l’obiettivo previsto al 2020. La stima del totale della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili al 31 dicembre 2013 è circa il 38% del fabbisogno regionale del 2012, pari a 5.718,3 GWh. Il 68 per cento (1.400 GWh) è stato prodotto da fonte idroelettrica, il 25% (530 GWh) da impianti fotovoltaici, il 7% da biomassa e biogas. Praticamente nullo risulta il contributo proveniente da eolico e geotermoelettrico.
Relativamente alla parte di energia termica (calore), invece, è stato detto che essa non è ancora quantificabile né a livello regionale, né a livello nazionale, non essendo ancora stato emanato il decreto ministeriale che dovrà descrivere la metodologia per il monitoraggio statistico degli obiettivi regionali di consumo di energia da fonti rinnovabili. Gli uffici regionali stimano un buon posizionamento dell’Umbria, ma ancora lontano dall’obiettivo assegnato all’Umbria con il decreto “Burden Sharing”. Come è stato specificato dall’Assessorato regionale la quota di energia termica da coprire può essere stimata in circa 40 ktep (migliaia di tonnellate di petrolio equivalente). Si tratta di un risultato che si vuol perseguire con piccoli impianti di generazione per la valorizzazione energetica delle agro-energie residuali: scarti di produzioni delle attività agricole, zootecniche, forestali.
D’altra parte non saranno tralasciate le potenzialità che l’Umbria presenta nell’ambito delle fonti rinnovabili meno utilizzate: per lo sfruttamento dell’eolico si pensa alla possibilità di mini impianti nelle aree e nei siti idonei e che non creino impatto ambientale nel territorio; uno studio scientifico sulla risorsa geotermica è stato affidato all’Università di Pisa e altre ricerche sono in corso all’Università di Perugia. Più preoccupante è il futuro del sistema degli incentivi statali, pochè limitao lo sviluppo della filiera dell’energia sostenibile, che è uno dei pochi settori in crescita, capace di generare investimenti e occupazione.
L’Assessorato all’Ambiente ha ricordato che il 28 aprile scade il termine per la presentazione delle osservazioni al documento preliminare della nuova Strategia. Le osservazioni presentate saranno utilizzate per formulare la proposta di Strategia che sarà adottata entro la fine di giugno dalla Giunta regionale e sarà poi sottoposta alla consultazione del pubblico per 60 giorni.
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